lunedì 27 agosto 2007

[Recensione] Annapolis

La fiera delle ovvietà. Una specie di collage dei luoghi comuni tipici del film “uno sfigato (che suo padre odia) viene accettato nella prestigiosa accademia del Picchio, dove viene umiliato, quando sta per lasciare cambia idea. Combina qualcosa di figoso, diventa un eroe. Si becca la tipa”. E infatti.
Jack Huard lavora in un cantiere navale, proprio di fronte ad Annapolis, la famosa accademia navale. Ha un lavoro del cavolo, una famiglia del cavolo, l’unico divertimento è andare a sbevazzare con gli amici nel pub. Un bel dì arriva un emissario che gli dice che è stato accettato ad Annapolis perché si sono liberati dei posti. La cerimonia di ammissione è il giorno dopo (viva i preavvisi). La sera prima di “partire” gli amici di Jack gli organizzano uno scherzetto: gli fanno credere che una tipa al bar sia una prostituta, chiamata per lui. Ovviamente non lo è, ma almeno è simpatica e non lo prende a calci sui coglioni.
Jack si reca dall’altra parte della baia, entra ad Annapolis e naturalmente comincia un montage degli allenamenti durissimi che gli allievi devono fare. E come se non bastasse il capo (non me ne intendo di gerachie militari, per me sono tutti capi e sottoposti) è la tipa del bar. C’è la ciliegina sulla torta, il ragazzo ciccione che vuole entrare in accademia a tutti i costi e che il capo supremo umilia, chiamandolo, udite udite… Palla di Lardo (dovrebbero metterci il copyright,no?). Un’altra carrellata di ovvietà sono i compagni di stanza di Jack: un ispanico puzzone, un cinese traditore (che si chiama Loo… in nomen omen), il ciccione di colore… insieme a lui, bianchiccio e magro come un chiodo, sembra una pubblicità contro l’aids dei primi anni novanta. O in alternativa, della Benetton. Lo sport preferito dei giovani marinaretti è la boxe, nella quale si allenano sovente preparandosi per il super campionato finale, The Brigades. Ovviamente il campione è il super capo di colore che odia il nostro povero protagonista. Dopo qualche diverbio, Jack lo sfida, anche se non appartiene alla stessa categoria di peso, e infatti viene steso immediatamente. Qui scatta la seconda parte del film, dove il ragazzo comincia ad allenarsi per cercare di vincere il campionato, aiutato da un suo superiore e dalla bella del bar. Anche gli allenamenti “scolastici” proseguono, sfiorando la tortura cinese. Jack si mette sempre nei guai, non ne combina una giusta, infatti durante la pausa natalizia pensa di lasciare perdere ma quando torna a casa, si accorge che non è proprio una famiglia invidiabile. Il ciccione di buon cuore lo aiuta ad aumentare di peso, facendogli mangiare ogni schifezza possibile, riuscendo a raggiungere le 150 libbre (83 chili circa) necessarie per entrare nella categoria desiderata. Comincia il campionato e nei preliminari Huard stende Loo con un gancio. Loo, non si sa come mai, diventa un suo amico e parte del suo entourage sportivo. Cinque minuti prima si odiavano. Com’è semplice la vita nei film. Continuano gli allenamenti e il tipo ha un incontro ravvicinato con la sua donna, ovviamente con la scusa “vieni qui che ti faccio vedere come si fa” che si usa mille volte (di solito con il tennis e il golf), ma lei, si tira indietro (cogliona, hai James Franco sotto di te e tu che fai? Ti RITRAI???). arrivano le prove finali del corso e il ciccione sfora di 4 secondi il tempo limite. Il super capo di colore lo sbatte fuori e lui tenta di suicidarsi buttandosi da una finestra. Jack se la lega al dito e aggredisce il suo superiore perché lo incolpa del fatto. Fissano l’udienza disciplinare dopo la finale del campionato, David contro Golia. Il padre ricreduto sul figlio spunta il giorno del match, ma vince il capo per un filo (te pareva). La commissione non espelle Jack ma gli da 95 giorni di consegna (sai che punizione) e 95 note di demerito. Finito il primo anno, gli allievi possono finalmente avere dei rapporti umani con i membri femminili e infatti, il nostro eroe, si becca la ragazza suddetta. E vissero felici e contenti.
Nonostante l’ambiente militare mi ripugni, il film mi è piaciuto, seppur immerso nella banalità della trama e dei sentimenti. Forse è proprio per questo che colpisce nel segno. Non riesco ancora a decidere se James Franco è un bravo attore oppure no. Sembra che non reciti, è mono faccia, ma d’altronde sono anche i personaggi che interpreta che hanno la profondità di un vaso da notte. Però è carino, e qui c’è un sacco di carne al fuoco, visto che i pugili sgambettano in calzoncini corti per tutto il tempo.
La bella superiore è una dei protagonisti di The Faculty, dopo dieci anni sembra uguale…
Domanda puramente pratica… quando nei film (o lo fanno anche nella realtà?) dichiarano la fine dell’anno scolastico o quello che è, tutti lanciano il proprio cappello in aria ma non lo recuperano mai. Perché?! E poi, come fanno a riconoscere il proprio? C'è un qualcuno addetto a riportare i cappelli ai proprietari?

martedì 21 agosto 2007

[Recensioni Flash 4]

Ned Kelly

Motivo scatenante: … e io che volevo farmi due risate…
Trama: la leggenda di Ned Kelly, fuorilegge accusato ingiustamente, nell’Australia di fine Ottocento, quando ancora era destinazione di tutti i criminali del Regno Unito.
Osservazioni:
- Non vedevo l’ora di sentire l’accento australiano di Heath Ledger, ma si scopre che Ned Kelly era di origini irlandesi. Anche Orlando Bloom cerca di piegare il suo accento British, che ogni tanto scivola qui e lì.
- Geoffrey Rush interpreta l’ufficiale incaricato della cattura di Ned Kelly e la sua banda (i Kelly Family originali… non QUESTI Kelly Family), e lo fa benissimo. Ma d’altronde lui fa benissimo TUTTO.
- Orlando Bloom ha sempre gli stessi riccioli slavi... se si rasasse starebbe meglio.
- C’è una scena particolarmente raccapricciante: Naomi Watts infila un pezzo di ferro lungo un metro nel pisello di un cavallo che ha problemi ad urinare… giuro, non me lo sono inventata!!!
- Non pensavo di poter mai pronunciare una cosa simile: in una scena Orlando Bloom fa ridere… insieme a Rachel Griffiths… e parla mandarino, qui e lì.
Piaciuto: Sì, sorprendentemente.

Pollock

Motivo scatenante: mi piacciono le biografie. Cameo di Val Kilmer.
Trama: l’ascesa (più o meno) di Jackson Pollock, famoso per le sue pitture a schizzo. Stronzo e alcolizzato.
Osservazioni:
- Ed Harris assomiglia molto a Pollock. Nel documentario del dividì raccontano che si è talmente immedesimato (ricercando informazioni, studiando la sua fisicità) che ha cominciato a dipingere come il famoso pittore.
- Peggy Guggenheim viene dipinta come una stronza isterica.
- Val Kilmer interpreta De Kooning. Ma deve avere una parrucca o i denti finti, perché mi sembrava strano.
Piaciuto: Sì.

Kinky boots

Motivo scatenante: come potevo non vedere un film su una fabbrica di scarpe esagerate?
Trama: il padrone di un’azienda di scarpe da uomo classiche muore e lascia tutto al figlio poco interessato. Scopre che la fabbrica è quasi sul lastrico ma non ha il fegato per licenziare tutti e venderla. Incontra per caso una drag queen che gli ispira la mossa di fare scarpe per il mercato di nicchia delle drag queen e dei travestiti.
Osservazioni:
- Quasi nessuna, mi è piaciuto un sacco. La tipica commedia, inglese, con i suoi imprevisti, cose non dette, imbarazzi vari, litigate e riconciliazioni finali.
- Lola, la drag queen, è il marito di Keira Knightley su Love Actually. Ha un nome impronunciabile e inscrivibile.
- Il suddetto, ha una voce pazzesca. Canta alcuni pezzi nel club dove lavora, che sono presenti nella colonna sonora.
- Il protagonista, Joel Edgerton, ero convinta di averlo già visto, ma il nome non mi diceva niente. Poi, una lampadina: è Hugo, lo slavo di Smokin’ Aces, uno dell’entourage di Jeremy Piven. Ma è anche il miglior amico di Ned Kelly, è Gawain su King Arthur, è qualcuno su Star Wars. Come avevo fatto a non notare una persona così INGLESE? Sono ufficialmente scema.
Piaciuto: “Il sesso è nel tacco”. SIIIII!!!

Cielo d’ottobre

Motivo scatenante: Jake Gyllenhaal
Trama: ispirati dal lancio dello Sputnik nel 1957, un gruppo di ragazzini cerca di costruire dei razzi nel loro garage, contro tutte le avversità che possono accadere (genitori stronzi, incidenti, ignoranza, insegnanti bigotti).
Osservazioni:
- Un film decisamente drammatico, per il contesto familiare e d’epoca. Mi sono immedesimata molto nella situazione famigliare del ragazzo.
- È ispirato ad una storia vera, infatti nei contenuti speciali del dvd c’è il vero protagonista che parla. Ora lavora alla Nasa. Un bel risultato.
Piaciuto: sì, un sacco. Da lacrime.

The sisters

Motivo scatenante: vedere Chris O’Donnell stagionato
Trama: le beghe (e che beghe!) di tre sorelle e un fratello, che vanno un po’ oltre al detto “parenti serpenti”.
Osservazioni:
- Tratto da Cechov. Penso che mi procurerò il libro, così almeno mi consolo di avere dei parenti del cavolo.
- Cast splendido. Tutte facce conosciute ma non a causa di gossip assurdi. L’equilibrio perfetto per una piecè teatrale con solo due o tre cambi di set.
- Chris O’Donnell non sembra invecchiato di un giorno dall’epoca di Batman Forever, Pomodori verdi fritti, Una folle stagione d'amore… avevo una bella cotterella per lui alle medie... ma d'altronde avevo una bella cotterella per chiunque recitasse, all'epoca.
- Una bella sorpresa… il cattivo di turno è un bel tenebroso dagli occhi verdi, capelli rasati, scuri… un bel bocconcino. Sono corsa immediatamente su Imdb a vedere chi fosse questo pezzo di manzo… è Will. Di Will e Grace. Ho come l’impressione che comincerò a vedere quella sitcom, da me sempre ignorata, al più presto…
- Un altro attore presente nel film è Tony Goldwyn, che io avevo già visto nei contenuti speciali di Qualcuno come te, in quanto regista del film in questione. Non gli bastava essere un bravo attore… come direbbe mia mamma: “piove sempre sul bagnato”.
Piaciuto: devo comprare il dvd al più presto!

lunedì 20 agosto 2007

[Recensione] Constantine

Quando un film è proprio ridicolo, mi sembra naturale commentare la trama, scena per scena, affinchè i lettori (cioè i due incalliti amici che si ricordano che esisto) si possano mettere nei miei panni. Dovrei cominciare a registrare dei commenti audio da ascoltare durante i film, modello Gialappa’s Band. Potrebbe essere un’idea.
Due messicani giocano a fare i piccoli archeologi e trovano una specie di pugnale lungo (o una spada corta, a seconda se uno vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto), avvolto in una bandiera nazista (e già lì uno dovrebbe cominciare a porsi delle domande o scappare a gambe levate...). Quello che agguanta l’arma impropria, saccagna l’altro e corre via, ma una macchina lo investe. In pieno deserto.
Cambio di scena. Una donna cammina sul soffitto modello Linda Blair. Arriva uno, che si comporta come Fonzie, manca solo il chiodo, che con una nonchalance pazzesca dice “Sono Constantine. John Constantine. E ho la licenza di uccidere”. Ops, forse no, era un altro film… va bè, arriva questo stronzetto che fuma come un turco e fa un esorcismo alla malcapitata aracnide, tirando anche un bel pugno in faccia al demone, che viene intrappolato in uno specchio. Appare anche l’aiutante di Constatine, ovviamente petulante e rompicoglioni (che ha un nome tipo Chas Kramerstronz, non si capisce bene).
Altro cambio. Rachel Weisz si getta da un palazzo. Ma è un sogno. È un sogno che riguarda la sorella gemella di Angela, poliziotta figa e coraggiosa. Eh beh. Ovviamente, era una visione della morte della sorella, che nonostante si sia gettata da un palazzo, NON si è suicidata.
Fanno rivedere il messicano, che fa una scampagnata per le praterie, e mentre passa vicino alle mucche, queste muoiono. Per la puzza?
Se non hai uno spacciatore di gadget tecnologici e furbi, non sei un eroe da film, men che meno da fumetto. Constantine infatti, ha il suo fido dealer, che lo riempie di cazzatine, manco fosse un vucumprà in spiaggia.
L’esorcista si reca in una superbiblioteca, dove incontra l’angelo Gabriele (Tilda Swinton, come sempre PERFETTA. Almeno lei.), che indossa un gessato, con i calzini rosa. Un faux pas? Nello stesso posto, si reca contemporaneamente anche Angela, che riceve la notizia che alla sorella non possono fare il funerale, perché si è tolta la vita. Angela non si da per vinta e si fa dare il video del suicidio. OVVIAMENTE lei coglie un movimento delle labbra della sorella che nessuno aveva visto e riesce a interpretarlo (tutti lettori di labbra nei film). Diceva “Constantine”. La poliziotta va a cercare Constantine e cerca di convincerlo che la sorella non si è ammazzata (e daje!). Constantine accetta di aiutarla (anch’io le avrei detto "Sì Sì" giusto per togliermela dalle balle) e dopo l’attacco di un mostro fatto di mucillaggine, per cercare info entra in un night club (con alle calcagna il suo fido assistente fastidioso) popolato di gente strana. Come tutti i night club che si rispettino. Il proprietario del locale è Papa Midnight (Djimon Hounsou: c’è bisogno di uno di colore? Morgan Freeman. Cazzo è occupato. Chiamate Hounsou). Con lui c’è Balthazar (si capisce subito che è uno stronzo maledetto), interpretato dal divino Gavin Rossdale (slurp!)… (qui mi sono un po’ persa, sarà perché mi sono addormentata sulla tastiera… infatti ho ancora querty stampato in faccia).
Riassumento: lei confessa che la sorella da piccola vedeva “cose” e che le vedeva anche lei solo che lei stava zitta (codarda). Lui capisce che questo è molto importante se vogliono salvarsi il culo. Lui si mette i piedi in una bacinella per entrare all’inferno (ehhh?) per vedere se la sorella è finita lì e gli esce del fumo dai capelli (bah). L’amico informatore di lui (che non avevo nominato perché tanto era inutile) si uccide a cavatappate in un negozio di liquori. Constantine e signora si recano all’ospedale dova stava la sorella, che naturalmente le ha lasciato un messaggio scritto con l’alito sulla finestra (che evidentemente non puliscono mai). Il messaggio si riferisce al diciassettesimo capitolo di qualche libro biblico che racconta come il figlio di Satana voglia prendere il potere del padre.
L’omino tecnologico (che vive dietro alle piste da bowling… comodo) viene ucciso. Constantine immerge la ragazza in una vasca per non so quale motivo (forse per vederle i capezzoli attraverso la camicetta). Vanno da Balthazar (lui le dà un amuleto e le dice di non toglierselo e di rimanere in macchina. Lei naturalmente appena può lo getta via e gli corre dietro. Ste donne non capiscono proprio un cazzo).
Constatine costringe Balthazar a dirgli come farà il figlio di Satana a risorgere e pregando, ci riesce. Mentre a quell’altro gli si scioglie la faccia. Si confronta con la poliziotta ora intervenuta (troppo tardi) e naturalmente lei è un’esperta di teologia e dice che è stata la lancia a uccidere Gesù (la famosa arma contundente del messicano che torna). Qui cominciano altri deliri e mi sono persa del tutto: tornano nell’ospedale dov’era morta la gemella e si preparano alla resurrezione del figlio del diavolo (nel frattempo si è capito che Gabriel è un traditore, gioca per l’altra squadra - quelli vestiti di nero da una parte, quelli a righine dall'altra), sciogliendo degli oggetti d’oro in una teglia (l’oro fonde a 1064.43 °C, la teglia a MOLTO meno - parola di babbo fabbro). Succede un po’ di casino e Constantine cerca di tenere a bada una masnada di zombie/vampiri/spiriti maligni (non si capisce da dove spuntino). Angela ha un facehugger nel ventre, il famoso Mammon, figlio di Satana, e cercano di tenerlo a bada pregando (ancora con ste preghiere!). Chas, l’aiutante dodicenne, viene scaraventato contro un muro e muore. A Constantine gli girano i maroni (hanno ucciso l’unica persona al mondo che lo cagasse). Gabriel tenta di sventrare Angela per liberare il suddetto demone. Il tempo si ferma e finalmente si vede sto Satana (vestito di bianco, sai che novità rivoluzionaria) di cui tanto abbiamo sentito parlare (è John Abruzzi di Prison Break) per prendere l’anima di Constantine. Egli lo informa sulle mosse di Gabriel e Satana non ci crede (l’ha detto Constantine… un po’ come sentire dire da uno che avrebbe creato un milione di posti di lavoro… senza fare nomi). Castiga Gabriel, torna di là e cerca di portare via Constantine come un sacco dell’immondizia ma non ce la fa. Dio e Satana si litigano la sua anima e vince Dio. Constantine vive (peccato). A Gabriel vengono tranciate le ali e ridiventa umano. Lei rinviene e ringrazia Constantine… che cazzo ringrazi che eri svenuta e non hai visto un tubo?! E vissero felici e contenti. Come sempre, io non tanto, loro con qualche altra decina di milioni di dollari in saccoccia.

venerdì 10 agosto 2007

[Recensione] Mr and Mrs Smith

Tralasciando tutto l’hype che sta dietro a Brangelina (ho una zia che si chiama Angelina…) devo dire che questo film è una colossale cagata di piccione.
Le premesse non sono malaccio, ci sono effettivamente dei momenti che mi hanno fatto inclinare le labbra in un modo che dall’esterno poteva sembrare un crampo al polpaccio destro, ma in realtà erano un mezzo sorriso (o forse era proprio un crampo, ora non ricordo).
Brad Pitt sembra una scimmia. Mi stupisce non vederlo che si fruga tra i capelli, per poi mangiare gustosamente il ricavato. Il suddetto primate NON SA RECITARE. Lui ha trovato una sua serie di 5-6 gesti, tic, isterismi che ripropone serialmente in OGNI film. C’è da dire anche che si è infilato in varie pellicole che entrano nella top ten dei film della mia vita, tipo Seven, L’esercito delle dodici scimmie, Fight Club (e Snatch, ma non in top ten), ma non di certo grazie alla sua bravura...
Angelina, invece, ha del talento (almeno qualcuno in famiglia) sotto, in fondo alla marea di plastica, ma lo butta via in film di Serie B (per il mio campionato) come Tomb Raider. Dopo un bel periodo di film indipendenti o quasi (Ragazze interrotte, Hackers, Gia…) la sua popolarità era in calo (o almeno, i gossipari erano a digiuno di ampolle piene di sangue o sesso sadomaso lesbico) e che cosa le suggerisce il suo astrologo (è un’ipotesi, eh): “Sposati con uno messo nella tua stessa situazione e vedrai che la somma è maggiore del valore degli addendi (o qualcosa così)”. Detto fatto. BOOM! Non passa giorno in cui non si sentano gossip allucinanti sulla coppia suddetta: “Oh guardate Brad che porta il figlio a scuola”, “Oh guardate Angelina che sbadiglia”, “Oh guardate Brad Pitt che si scaccola”… ecc ecc. Almeno le cagate giornaliere di Britney fanno ridere. Sembra Benny Hill.
Beh, il film racconta della vita da sposati di killer (abbastanza pieni di gadgets à la 007) appartenenti a due agenzie concorrenti. Loro, ovviamente non lo sanno e conducono una vita pseudo normale, con cene dai vicini logorroici, cena alle sette e discussioni sulle tende. Quando si incrociano durante un "lavoro" in mezzo al deserto, nascono sospetti, poi certezze, sulla professione del rispettivo coniuge. Poi cercano di ammazzarsi. Per il resto del film. Alla fine si rendono conto che si amano tanto ma tanto e si alleano per distruggere chi li vuole morti.
Ripeto, ci sono dei momenti comici, ma il livello delle battute è proprio basso (infatti il target è decisamente adolescenziale). Il film nasce dalla penna dall’autore di X-men 3, probabilmente costretto a scrivere legato ad una sedia e con infilati degli spilli sotto alle unghie, visto il pessimo risultato. Va bè che io amo scrivere sotto pressione, ma non tutti danno dei buoni risultati.
Ci sono un paio di buone sparatorie, o almeno secondo me, visto che amo le sparatorie inutili e dispendiose, piene di cadaveri e mosse improbabili, dove i proiettili non finiscono mai, e se finiscono, si passa alle sberle (a proposito di sparatorie inutili, non vedo l’ora che esca Shoot ‘em up… qui il trailer e varie clip).
Varie chicche... c'è la Cameron di House. C'è Michelle Monaghan che fa la tecnica del computer (poco credibile...) e, come avrete notato dallo screen shot, il tipino che Brangelina deve ammazzare dall'inizio del film, indossa una maglietta di Fight club. Viva l'autocitazione!

giovedì 9 agosto 2007

[Recensioni Flash 3]

Ritratto di signora

Motivo scatenante: un film con Viggo E Christian Bale?! Non potevo farmelo scappare!
Trama: Isabel Archer è una signorina viziatella spocchiosetta modello Lizzie Bennet (con la pettinatura di Eraserhead) che se la tira dicendo che bisogna sposarsi per amore, con l’uomo giusto, blah blah e finisce per sposarsi con il primo mona che le si para davanti. Un parvenue spiantato che la tratta male e che nasconde una storia d’amore con una sua amica molto ambigua.
Osservazioni:
- Parte del film è ambientata in Italia, si sentono le comparse parlare in italiano e qualche frase qui e lì viene detta anche dagli attori principali. C’è Valentina Cervi che interpreta la figlia di John Malkovic.
- Per gli amanti di Weeds (io e un altro paio di persone sparse nel mondo) c’è un’anteprima della coppia Mary Louise Parker e l’agente della DEA…
- In una scena tesissima, Viggo Mortensen, che interpreta uno dei numerosi corteggiatori della protagonista, va da lei e le dice, testualmente: “I disgust you very much”, e lei, senza una mezza incertezza, un velo di dubbio, risponde “Yes”. E qui, per me, il film, era finito.
- Nel dvd c’è lo speciale sulle riprese. Un lungo lunghissimo speciale che mostra una Jane Campion particolarmente turbata e strana. Ma d’altronde, una che gira quei film lì, deve esserlo necessariamente.
Piaciuto: Nì. Sarà che strangolerei tutte le eroine ottocentesche…

Freedom Writers

Motivo scatenante: boh…
Trama: Erin Gruwell è un’insegnante novellina (bianca e ricca). Ovviamente la mandano ad insegnare nella peggior classe della peggior scuola del peggior quartiere di Los Angeles. C’è di tutto… gente rifugiata dalla Cambogia, neri gansters, cinesi gangster, messicani gangster, picchiatori, spacciatori, le solite cose, insomma. Lei nomina l’Olocausto, loro non sanno cos’è, lei glielo spiega e diventano tutti buoni e simpatici.
Osservazioni:
- E' tutto vero. Erin Gruwell esiste e i Freedom Writers sono veramente un’associazione. ‘Azzo!
- Il film all’inizio parte lentamente ma verso la metà diventa di una pesantezza da magone esteso, stomaco-gola.
- La Swank è perfetta, è brava.
- Patrick Dempsey interpreta suo marito che, come tutti gli uomini, devono fare la parte del leone nelle relazioni e la lascia quando lei prende a cuore i ragazzi e si fa il culo per dargli un futuro (tornando a casa tardi, riempiendo la casa di materiale scolastico, dandogli passaggi).
- Tutto sto bordello su Patrick Dempsey ma sinceramente a me, sembra un Waffel.
Piaciuto: sì. Pensavo peggio.

Brick

Motivo scatenante: è una nuova uscita in sordina.
Trama: un liceale indaga sulla morte della sua ex fidanzata, aiutato da un suo compagno nerd e da tutta una serie di furberie.
Osservazioni:
- La trama di base è lineare ma il tutto è architettato nello stile dei film noir anni trenta. L’atmosfera è fumosa, ambigua. I personaggi hanno tutti qualcosa da nascondere (ci sono un paio di dark ladies, il boss, gli scagnozzi, l’aiutante, l’investigatore geniale…).
- Molto originale e ben recitato.
- Per i fan di Lost: c’è Emilie de Ravin, la nostra mamma preferita, Claire.
- C’è Lukas Haas, uno che mi piaceva da piccola ma che adesso ha delle orecchie giganti.
Piaciuto: TANTISSIMO!!!

Prima che sia notte

Motivo scatenante: Johnny Depp fa un cameo (non potevo non comprare un dvd con ben 4 minuti di Cionni).
Trama: film tratto dal memoir di Reinaldo Arenas, scrittore cubano, perseguitato perché omosessuale e anti-castrista.
Osservazioni:
- Il cameo di Johnny Depp è fenomenale, molto comico. Interpreta Bon Bon, un travestito molto glamour nella prigione El Morro, che riesce a trafugare oggetti dentro e fuori, infilandoseli nel.. beh, lì. Interpreta anche Victor, un carceriere che interroga Reinaldo e che gli punta una pistola in bocca.
- Nonostante le tematiche peso, il film ha i suoi momenti comici. In lingua originale è parlato sia in inglese e sia in spagnolo, mescolati.
- Dopo averlo visto, mi è venuta voglia di cercare qualche libro di questo autore.
- C’è un cameo anche di Sean Penn, ma non me n’ero accorta. Solo durante i titoli di coda mi sono svegliata e sono andata a cercarlo. Tra l’altro era una scena molto carina, ma Sean Penn è irriconoscibile. Pensavo fosse un attore di strada, uno di quelli presi a caso, giusto per dire qualche battuta…
Piaciuto: Sì.

Hail Caesar

Motivo scatenante: parla di uno che vuole costruire una band e c’è Robert Downey Jr.
Trama: Julius Caesar McMurty (figlio di due archeologi mangiati dai cannibali…) è un giovane spiantato che se la fa con la riccona di turno. Il padre di lei non approva (e chi lo farebbe?) e per toglierselo di dosso, organizza una scommessa con il sudetto. Se in tre mesi riesce a guadagnare tot mila dollari, gli concederà la figlia in sposa. Julius Caesar non ha un lavoro, ma ha una band. Due più due fa quattro: cerca di registrare un demo da mandare alle case dicografiche per sfondare nel mondo del rock. Nel frattempo il futuro suocero gli offre un lavoro nella sua fabbrica di gomma da cancellare (ahah) ma il gesto gentile nasconde ben altri fini.
Osservazioni:
- E' una commedia decisamente idiota, neanche tanto brillante.
- Robert Downey jr, nonostante la foto in copertina, appare per circa 2 minuti, in una performance indimenticabile.
- Il film è rarissimo, ma io posseggo il dvd. Oh, come mi sento figa.
- Pensavo fosse un film in linea con gli altri a tematica musicale ma qui, purtroppo, è solo un pretesto… sigh.
- Anthony Michael Hall dirige e recita. A quanto pare l’attore doveva essere nella parte discendente della parabola, visto che non mi ricordavo che esistesse…
Piaciuto: Nì.

mercoledì 8 agosto 2007

[Recensione] Willow

La regina super cattiva Bavmorda crede alla profezia che la dà per distrutta quando nascerà un bambino con dei determinati segni sulla pelle. Ruba l’idea di Re Erode e fa rapire tutte le donne incinte, per controllarne i nascituri. Quando nasce la bambina prescelta, viene salvata, e messa sul fiume, modello Mosè (lo so perchè ho visto il musical, mica leggo la Bibbia!). La ritrova Willow, un simpatico ometto, contadino, apprendista stregone, che vive in un villaggio di simpatici ometti (molto simile a quello del Signore degli anelli). Che non sono così simpatici come sembrano, perché lo mandano via col frugoletto per riconsegnarlo agli umani (che loro chiamano daichini o daiquini). Parte con una spedizione di altri omini e incontrano Madmartigan, un guerriero (particolarmente figo e stronzetto) imprigionato. Lo liberano, in cambio della promessa di prendersi cura della bimba. Lui accetta, loro se ne vanno felici, ma dopo dieci secondi netti, la bambina viene rapita dagli gnomi (con la erre moscia), che la portano dalla fata suprema, la quale incarica Willow di portare una bacchetta magica bitorzoluta (almeno quelle di Harry Potter hanno il manico ergonomico antiscivolo superfashion) ad una maga, l’unica che può fermare Bavmorda. Riparte con due gnomi simpatici come un gatto in calore e si ferma in un pub, dove chiede del latte per la bambina. Di solito nei pub vendono la birra, se chiedi latte ti sbattono fuori. Infatti lo prendono a male parole, ma Madmartigan, travestito da donna per sfuggire alle ire del marito della femmina con cui stava facendo le cosacce, sguaina la spada e li mette in salvo. L’allegra combriccola prosegue il cammino. Dopo varie battaglie contro l’esercito della sovrana, capitanato dalla figlia gnocca e confusa, arrivano nell’isola dove lei è imprigionata sotto forma di topo. La recuperano e proseguono verso il castello della regina cattiva. La figlia Sorsha, dopo che Madmartigan l’ha baciata sotto l’influsso della polvere magica degli gnomi, cambia idea e si allea con i nostri, con la scusa “Non puoi uccidere un’innocente!”. Un sottoposto della regina riesce a rapire la pargola. Arrivati all’impenetrabile castello, usano una variante del cavallo di Troia e ingannano l’esercito nemico, riuscendo a penetrare nella fortezza (dopo aver combattuto contro i draghi più brutti della storia del cinema e un esercito di Skeletor). Nel frattempo, dopo innumerevoli tentativi, Willow riesce a credere in sé stesso (che morale originale!) e a ri-trasformare la maga sotto forma umana. Ella entra nel castello durante il rito magico che permetterà a Bavmorda di diventare invincibile e combattono come fanno i maghi. Si lanciano addosso cascate di luce. Dopo un po’ di lampi, la regina cattiva si fa esplodere, non si capisce perché, né come. Ieeeeee, i buoni hanno vinto!
Willow era uno dei film per bambini o giuovani fanciulli degli anni ottanta che mi mancava da vedere. Per qualcuno è un film culto, visto centinaia di volte, per altri, come me, mai visto. Per me “Piramide di paura” era l'ossessione numero uno. Forse perché da grande volevo fare l’agente dell’FBI.
Val Kilmer è la mia prima cotta cinematografica, quella più antica, cioè. Da qualche parte ho dei ritagli di giornale di ben 12 o 13 anni fa. Eh, gli ormoni in sviluppo… già all’epoca aveva l’età di mio nonno… In Willow ha i capelli scuri lunghi fino al culo, uno spettacolo. Infatti qui è decisamente perfetto. Anche la parte che interpreta, il guerriero un po’ mascalzone è ideale… si lo so, ogni volta che parlo di un attore che mi piace, faccio le sviolinate… che ci volete fare, sono una sognatrice (o meglio, una marpiona, come direbbe una mia conoscenza). Comunque Val è, anzi, era (fino al 2000 circa), un essere mitico. Sul set di questo film conosce Joanne Whalley, Morsha, che sposerà e dalla quale avrà un figlio. Divorziano nel 1996 (yes!... mio tesssssoro!!!). Nonostante Val sia diventato disgustoso, sono una di quelle fan che alle obiezioni degli altri riesce a balbettare "Ma... ma...." in cerca di qualche aspetto positivo su cui incentrare la critica del personaggio. Non ce ne sono, ma sai mai che me ne venga in mente una la prossima volta.
La regina cattiva è interpretata da Jean Marsh, che sembra abituata alle parti da stronza, come ne “Il meraviglioso mondo di Oz”, dove è l’essere malefico supremo per eccellenza, che da piccola mandavo avanti, talmente tanta era la paura che mi suscitava. Infatti la vhs era consumata, tranne in quel minuto e mezzo dove le sue decine di teste si mettono a gridare insieme… chi ha visto il film in tenera età può solo che concordare.
Willow è Warwick Davis. Se si da un'occhiata alla sua filmografia si rimane colpiti dalla sequela di film importanti ai quali ha partecipato, su tutti la saga di Harry Potter, Star Wars, La guida galattica, Leprechaun, Labyrinth, gli Ewoks... caspita. Tanto di cappello.
Il film nel complesso è molto carino (se non si considerano gli sviluppi tecnologici della computer grafica...) e mi ha fatto tanto piacere vederlo, mi dispiace solo di non averlo avuto per le mani quindici anni fa. Comunque vince La storia fantastica.

venerdì 3 agosto 2007

[Recensione] The sisterhood

Il film più ignobile, imbecille, insulso, inutile, offensivo (all'intelligenza degli spettatori) della storia del cinema. E sto usando solo eufemismi gentili. Preferirei sorbirmi tutti i film di Muccino a ciclo continuo con gli spilli negli occhi modello Arancia Meccanica, piuttosto di rivedere una singola scena di questa sottospecie di aborto malriuscito.
Comincia come comincia una buona parte di film porno: musica tecno di bassa lega, fumo finto, l'inquadratura di due che si sollazzano su un letto di velluto rosso e nero (lui manco si toglie i calzini.... eh, il verismo!). Dopo qualche minuto di strusciamento, ci si chiede quanto manca perchè il tizio biondastro tiri fuori un pisellone da paura, ma niente. Appare una figura mascherata (con in testa una palla da bowling luccicante) che comincia a rincorrere la tizia, in mutande, per tutto il campus (e qui si vede che l'Actor studio ha dato i suoi frutti... marci). La malcapitata si spaventa talmente tanto che si butta da un palazzo.
Tagliano ad un tempo diurno indefinito, dove si vede una ragazza (anch'essa bionda con due immani sopracciglia NERE) che viene depositata all'entrata di un bungalow sulla spiaggia. E' il dormitorio del college... appena entrata in stanza arriva la sua compagna che si dimostra una bella stronza con un fidanzato rompicazzi. La bionda è la nuova studentessa che tutti guardano dall'alto in basso (non capisco come mai succeda sempre nei film che quando c'è qualcuno di nuovo viene trattato come una merda, o semplicemente riesce a spartire le acque della folla del corridoio... mah!). Nel background si cominciano a notare loschi figuri dotati di occhiali da sole neri: non sarà mica una scuola per ciechi?!! La nostra eroina fa conoscenza del nerd del caso: nerd sì, ma decisamente carino. Il tipico "basta mettere un paio di occhiali addosso a qualcuno per farne uno sfigato". Con la scusa "Eh ma io sono uno serio, voglio studiare" iniziano a frequentarsi. La prima lezione è psicologia, dove la professoressa fa una banalissima presentazione sulla storia della materia. Dopo circa cinque secondi, dietro alla sua schiena, un pennarello comincia a volare e a comporre il nome della protagonista sulla lavagna. Ma ovviamente nessuno lo nota. La tipa esce col nerd e cominciano a fare discorsi triti e ritriti sull'immortalità ("Io vorrei vedere i cambiamenti", "Non mi va di vedere i miei cari morire" (cioè, la vita normale?)). Durante una scena stereotipata, "divento triste-abbasso gli occhi-lacrima-devo ricominciare a vivere, ora"", si scopre che i genitori della ragazza sono morti in un incidente un mese prima, e lei, approfittatrice, si è pagata gli studi con l'assicurazione. La compagna di stanza sembra un fan del signore degli anelli davanti ad una foto di Liv Tyler con le orecchie a punta mentre parla della confraternita "in cui vuole entrare da anni" (ripetente?), chiamata BAT (Beta alpha tau, una confraternita esclusivissima di supergnocche). Cerca di trascinare la nostra giovane protagonista ad una festa, ma lei rinuncia, perchè deve studiare. Mentre studia, le si incrociano gli occhi e spara della luce viola dalle pupille... vedi cosa vuol dire studiare di sabato sera? Si reca poi dalla prof, che le fa dei test psicologici per confermare il fatto che abbia dei "poteri" (per tutto il film si parla di poteri ma non spiegano mai che cazzo siano sti poteri... legge nel pensiero? sposta gli oggetti? sa parcheggiare dritta?). La docente la incita ad entrare nella confraternita per aiutarla a tenerla d'occhio, visto che sospetta le membre di aver combinato il fattaccio della tizia lanciata dal tetto.
Christine esce con il ragazzo suddetto, il quale, con un candore degno di Candy Candy le dice "Non ho mai visto i dormitori femminili. Sai, non ho frequentato molte ragazze, penso solo a studiare. Mi conservo per il matrimonio" e appena entrato dalla porta, le molla un bacetto modello asilo. Tutto fumo e niente arrosto, eh?
La compagna di stanza continua a tessere le lodi della confraternita e al grido di "Devo diventare una BAT (...tona, aggiungerei io)" la convince ad andare ad una delle loro famigerate feste. La presidentessa, Devin, punta tutto sulla POPOLARITA' (come ogni film ambientato in ogni livello della scala scolastica USA) per cercare di convincere la biondina ad unirsi a loro. La tirata deve sortire gli effetti voluti, perchè la biondina comincia a vestirsi di nero e a portare degli occhiali da sole degni di Maria Callas. Devin e le altre la convincono a partecipare ad atti sessuali lesbici con le seguenti parole "Non dimenticare che devi godere di ogni goccia di piacere" e troiate simili. Lei ci sta e comincia il puttanaio (ovviamente su schermo non si vede manco un capezzolo...). Cominciano anche i deliri su sangue, luce, tenebre, controllo, potere, l'inferiorità dei maschi, il mondo dei morti... aspettando l'iniziazione, che FATALITA' avverrà nella prima notte di luna piena.
Non si sa come, il nerd, viene irretito da Devin (che lo lascia tutto spettinato e sgarruppato... altro che matrimonio!), e la bionda si ingelosisce. La professoressa le racconta di appartenere ad una stirpe di "Guardiani della luce", che Devin ha 400 anni e che è immortale (ma va?). Inoltre Devin ha ucciso i genitori di Christine, quelli BIOLOGICI, bada bene, lei è stata adottata! Carramba! L'iniziazione si avvicina e l'insegnante le da un foglietto spiegazzato dicendole "devi recitare questa formula durante il rito". Il rito avviene in un pittoresco gazebo nel giardino della confraternita. Le iniziate entrano in una bara e Devin le morde sul collo (uh-uh!) ma quando tocca all'eroina, lei non si fa fregare e pronuncia questa antichissima formula potentissima "Sei la figlia del male, basta con le tue atrocità"... l'Esorcista a lei gli fa un baffo! Poi arriva la docente che le pianta una trave nel petto. E scoppia. E vissero tutti felici e contenti.
Io non so di chi sia sto film, ma vent'anni di lavori forzati in Siberia, mi sembra più che appropriato per il regista, ma soprattutto a chi ha dato l'ok ad un progetto così... così... Cristo, ho finito gli aggettivi snob per dire "DI MERDA"...

mercoledì 1 agosto 2007

[Recensione] The forgotten

Cerco di dipanare la trama nel modo più semplice possibile (e già qui è un'impresa)...
Telly Paretta (un nome meno ridicolo,no?) è una mamma che soffre per la morte del figlio novenne, avvenuta 14 (e sei giorni) prima, causa incidente aereo. Passa ore a guardare le cose del figlio (in una casa MERAVIGLIOSA), litiga con il marito, va dallo psicologo. Routine post traumatica. Dopo dieci minuti, il marito (uno della vecchia guardia di E.R.) e lo psicologo (Gary Sinise... magari tutti gli psicologi fossero così...) le dicono che il figlio non è mai esistito e che lei è malata di paramnesia, una malattia che ti fa inventare cose e te le fa sembrare più che reali (tipo gli amici invisibili...). Lei però è convinta che ha perso un figlio, proprio cocciuta. Incontra il padre di un'amica del figlio (Dominic West... che anche qui fa il beone... evviva la vita), il quale, manco a dirlo, non si ricorda della figlia e nemmeno di lei. Convinto pure lui. Ma lei, furbastra (o per il semplice fatto che il film dura solo un'ora e ventitrè), gli fa pronunciare il nome della figlia e MAGICAMENTE lui se la ricorda. Lei insinua nel compagno di disavventure l'ipotesi che siano stati gli alieni, ma arrivano i cattivoni della Sicurezza Nazionale che cercano di portare via la donna. Riescono a scappare. Vanno a cercare il marito della tipa ma lui non dice di non essere sposato e di non conoscerla. A posto. L'amico si sbronza e lei per svegliarlo gli da delle pacche sul sedere (marpiona... ma come biasimarla?). Si rifugiano nella tipica catapecchia nel boschetto e riescono a tramortire uno dei cattivi. Lo legano, lo torturano un po' e lui pronuncia frasi come "La verità è inconcepibile per la mente di chiunque", "Loro ci ascoltano"... e difatti è così, perchè scoppia (ma non scoppia... attenzione) la casa e lui vola in cielo (modello Milo Ventimiglia su Heroes... riferimento troppo arcano?). Con uno stratagemma da scuola elementare riescono a carpire l'indirizzo del presidente della compagnia aerea dell'incidente. La casa è vuota e appena appena formulano il pensiero "Loro sono qui dentro", arriva il cattivone supremo (un sosia di Tim Roth). La poliziotta solerte gli spara, ma lui non sanguina, non zoppica, non muore e il suo tessuto è grigino (modello Terminator). Scappano di nuovo, si ritrovano, e il padre alcolizzato viene fatto volare in cielo a sua volta. Lo psicologo raccatta la donna e si recano all'hangar da dov'era partito l'aereo (che portava i bambini in campeggio... che razza di campeggio è uno in cui ci vai in aereo? Minchia 'sti ricconi!). Lo psicologo ovviamente è coinvolto e il cattivo supremo finalmente spiega la mattanza... era un'esperimento sul legame che unisce madre e figlio. Tutte le donne a cui è stato cancellato il ricordo non hanno dato problemi, tranne Julienne Moore. Lui cerca di farle un'ultima lobotomia ma lei lo frega e lui viene risucchiato in cielo come gli altri. Tutto torna normale, riappare il figlio e sono tutti felici e contenti. Io non tanto. Almeno potevano trombare 'sti due. E poi... è sempre colpa del governo! X-files docet.

Ps: perchè nei film quando squilla il telefono di casa, non lo trovano MAI, ma proprio MAI? E poi è sempre nascosto nei cuscini del divano?