giovedì 18 dicembre 2008

[Recensione] The quiet - segreti svelati


Sarò breve. Per non sprecare caratteri. Per Dio, c'è CRISI! Dobbiamo essere sparagnini.
La bionda è una teenager tipica americana tutta ballo di fine anno, anoressia e lucidalabbra. La mora è l'adottata sordomuta.
La bionda va a letto col padre (Martin Donovan - come biasimarla?).
La mora esce con uno ossessionato dal suo pisello (uno dei gemelli Ashmore, non so quale).
La madre della bionda è sintonizzata su un altro canale e si fa di psicofarmaci, come ogni brava madre americana.
La bionda sclera e decide di uccidere il padre. Si confessa con la sordomuta, che, guarda un po', non è sordomuta.
Racconta al padre di essere incinta, gli chiede mille dollari per l'aborto. Lui la sgama immediatamente perchè l'intelligentona si riempie la borsa di Tampax ("Non sono miei, li tengo per una mia amica" manco fossero sigarette) e cerca di violentarla. Accorre la sordomuta, che strangola il padre con una corda del piano (che poetica). Come se niente fosse se ne vanno al ballo di fine anno.
La madre si prende la colpa.
E vissero tutti felici e contenti.

PS La bionda, è una delle attrici più insopportabili in circolazione. La figlia di Jack Bauer... che durante la prima stagione cambia scarpe ogni tre minuti, nonostante la cattività...


venerdì 3 ottobre 2008

[Coming soon] The Matrix Trilogy

Si salvi chi può.

EDIT: ho rinunciato ancora prima dei titoli di testa... ce la farò mai?

EDIT: e se provassi con STAR WARS?

giovedì 5 giugno 2008

[Recensione] Jumper

Meno di quaranta secondi dall'inizio del film, ancora prima dei titoli di testa, vorresti già prendere a sberle il protagonista. La sua entrata: "Lasciate che vi racconti la mia giornata: ho fatto questo a Parigi, quest'altro alle Maldive, quest'altro ancora sul Kilimanjaro" - lo stesso monologo di un allupato che cerca di rimorchiarti in un bar.
Il protagonista (David) può teletrasportarsi, ma non è stato sempre così. La prima volta che si manifesta la sua particolare abilità è alle medie (una metafora della pubertà?) quando il bullo di turno molesta la brunetta di cui lui è innamorato.
Per recuperare la sua palla di vetro con dentro la neve (c'è oggetto più inflazionato di questo nel cinema? Se ne avessero regalata una a me probabilmente c'avrei giocato a baseball) si fa una passeggiata sul lago ghiacciato (oh, che romantico), che ovviamente cede. Il ragazzino riesce ad auto-catapultarsi in un altro luogo, la biblioteca. Che culo.
Ovviamente non mancano le implicazioni drammatiche (il tentativo inutile degli autori per rendere interessante il personaggio): la madre ha abbandonato David da piccolo e il padre con il quale vive, è uno stronzo.
Molto più velocemente di quello che mi aspettassi, ad appena sei minuti e quaranta, arriva la rivelazione: "Oh, mi sono appena teletrasportato. Questa cosa potrebbe rendermi libero". Seguono trenta secondi di pene alla Smallville "avrei voluto raccontarle tutto, ma non mi avrebbe creduto", "oh, ma questa cosa come funziona, come la controllo". A differenza del bisogno compulsivo di Clark Kent di salvare l'umanità nonostante non voglia essere salvata, la prima idea che gli viene in mente è quella di rapinare una banca, giustificandosi con "hey, avevo 15 anni, cosa vi aspettavate" con annesso bagno nelle banconote modello Zio Paperone.
Arriva l'NSA a indagare (l'FBI è ormai filmicamente sorpassato): Samuel L Jackson con la tinta grigia "Morgan-Freeman-voglio-ma-non-posso" fa la parte del poliziotto/investigatore/agente del governo che la sa lunga ed è uno stronzo colossale.
Oltre che a rapinare banche, comincia a ubriacarsi e a viaggiare... ah la vita spensierata da teenager teletrasportatore.
Cresce. Diventa Hayden Christensen (argh, mi ero dimenticata dell'esistenza della brutta copia di James Franco - brutta, ma molto brutta).
Ovviamente le dichiarazioni Leo Di Capriane come "Perchè sistemarsi in un posto quando puoi avere tutto il mondo?" vengono pronunciate a profusione, per la gioia del mio docente di sceneggiatura che sostiene che la gente nei film parli come nella realtà.
Naturalmente dà sfoggio delle sue abilità ogni 3x2 e comincia a teletrasportarsi anche per prendere il telecomando, mentre al tg vede persone che annegano per una piena e se ne frega allegramente con un sorriso alla "dopo il flop di Star Wars mi accontento anche della pubblicità della crescina".
Quando se ne va a Londra per un drink veloce, si fa sgamare da Billy Elliott (sì, lo so che non si chiama così, ma se vi dico Jamie Bell non vi dice niente e siete costretti ad andare su imdb. Vi risparmio la fatica, ditemi che sono clemente).
Mentre lui fa ciò che i comuni mortali fanno accumulando punti miglia, Samuel L Jackson tortura un cinese a caso, uccidendolo perchè secondo lui è (la parola tanto temuta in questo genere di film, arriva)... UN'ABOMINIO.
Ta ta ta taaaaaaaa.
David torna a casetta (una delle tante) e si trova una sorpresina: Samuel L Jackson (siccome sono passati otto anni, ora ha tutti i capelli bianchi, à la Dennis Rodman per intenderci) che gli dice "io so chi sei e cosa puoi fare bla bla" e come se non bastasse lo tortura con un bastone elettrico, che gli spara 1000 volts nel cervello, impedendogli di scappare (niente a che vedere come le armi improprie tipo la bombola di No country for old men o la carota di Shoot 'em up). Durante la lotta viene sfasciato un tavolino di vetro, una delle scene più viste al cinema di sempre. Perchè poi? Il vetro è così fragile, è molto più figo se si vede sfasciare un tavolo di legno massiccio, o no?
L'Uomo Paietta continua a tormentarlo con il bastone degli dei come se non ci fosse un domani o se gli avesse ammazzato il gattino preferito, ma riesce a scappare.
L'Uomo Paietta non perde tempo e ravana nei suoi cassetti per trovare qualche informazione utile, e fa centro.
David, da coglione filmico qual'è, va a trovare la ragazza che amava da piccolo, Millie, facendosi riconoscere da mezza città e scatenando una rissa. Bel modo di passare inosservati fra persone che ti credono morto da otto anni. Mancava la scena da infermierina insita in ogni donna dai 4 anni in su (secondo gli autori cinematografici). Billy Elliott langue sempre nell'oscurità e osserva (ma non si è ancora stufato?).
Le chiede di andare a Roma con lui e lei accetta.
Quando uno si vuole convincere di una cosa perchè gli conviene, basta poco. Millie gli chiede che lavoro fa e lui risponde "Lavoro in banca". Lei non è proprio sicura, ma viste le circostanze (volo in prima classe, hotel superlusso, taxi per andare ovunque) lei non batte ciglio ma lo ripaga con una notte di sesso (non lo vedi da otto anni, probabilmente spaccia e gestisce un giro di prostitute minorenni per mantenersi e cosa fai? Ci vai a letto. Furba come non mai).
Billy Elliott langue ancora. E lei va in giro per roma con i tacchi. E lui la fissa come se fosse uno stocafisso. E si fa gli inchini da solo.
Billy Elliott finalmente si fa avanti e lo insulta aggratis, ma arrivano due uomini impermeabilizzati con i bastoni elettrici e si inseguono nel Colosseo, distruggendo a destra e a manca preziosissimi reperti romani.
Billy Elliott spiega che si è auto incoronato uccisore degli "uccidi teletrasportatori" (non ho idea di come abbiano tradotto "I kill kill-jumpers").
La polizia romana arresta David perchè una hostess della pippa ha visto il cadavere di uno degli uomini uccisi da Billy Elliott e dà la colpa a lui.
Al commissariato, dal nulla appare sua mamma e gli dice che ha trenta secondi per scappare. Aspettate. REWIND. Appare sua mamma. Mamma. Ma non era quella che l'aveva abbandonato da piccolo? Che ci fa in un commissariato a Roma vestita da donna in carriera? Bah. E come ha fatto a riconoscerla? E perchè non si pone questi problemi che appesantiscono la nostra coscienza di spettatori?
Scappa dall'ufficio del commissario e lo teletrasporta sulla testa della Sfinge (uno dei cinque posti che ti fanno vedere duemila volte nel giro di un'ora e mezza - forse il budget non era poi così elevato o gli sceneggiatori erano assenti nell'ora di geografia).
David e Millie cercano di andarsene da Roma ma gli manca il passaporto, perchè trattenuto dalla polizia.
Mr Paietta si reca dal padre di David, che sta ravanando nel motore della macchina (a notte fonda). Non si sa per quale motivo il padre copre il culo al figlio, ma anche alla madre. Mr Paietta non se la beve e lo ammazza. Mentre in tv anno i Griffin. Ironia.
Billy Elliott spiega a David che i paladini che uccidono i teletrasportatori l'hanno fatto per secoli, anche durante il periodo del'Inquisizione, coi roghi, le streghe e compagnia cantanti. Che fantasia. Almeno in un film serio avrebbero tirato fuori pergamene o tomoni con iscrizioni latine e miniature dorate.
David capisce (oh bene, meglio tardi che mai) che Roland sta facendo la posta alla ragazza per arrivare a lui.
Per nessuno motivo legato alla trama, David e Billy E. fanno i fighi per le strade di Tokyo con una macchina appena rubata.
David rintraccia la tipa a casa sua e appena prima che arrivi il cattivone (che si chiama Roland), le dice (anzi le mostra) che cosa sa fare. Lei, da copione, si incazza a lo malmena.
Roland usa uno spray per rintracciare la scia lasciata dal teletrasporto e un marchingegno per riaprire la "cicatrice" formatasi, passandoci attraverso.
(Scopriamo che Billy Elliott si chiama Griffin. Ahah.)
Si ritrovano tutti nella tana di Griffin, dove David ha portato Millie e lottano. Si menano, si picchiano, si rincorrono, blah blah. Teletrasportano autobus nel deserto e fanno sfoggio inutile di green screen.
Millie libera David dalla prigionia elettrica (per qualche motivo l'elettricità gli impedisce di muoversi), e lo picchia, ma questo non lo trattiene dal farle una dichiarazione insipida. Giusto in tempo perchè Mr Paietta intrappolato in una zona di mezzo, tiri dentro pure lei. O loro tornano indietro per salvarla o se ne fregano e la storia finisce qui. Magari. Testoni come sono nei film, si picchiano un po' tra loro (spostandosi tra Roma, l'Egitto e le altre due città conosciute dagli autori di questo film) per vedere chi ce l'ha più lungo e David riesce a spuntarla, andando a salvare la ragazza. Altro sfoggio inutile di effetti speciali per qualche minuto, prima che riesca a teletrasportare nel Grand Canyon Roland.
Finito? No! Manca lo spazio tratteggiato per appigliarsi in un futuro sequel.
Va a trovare la madre che gli confessa di essere una paladina uccidi teletrasportatori e l'ha lasciato a cinque anni per non doverlo uccidere. Lui, come sempre, prende la notizia con gelida nonchalance e se ne va.
Un pregio? Al di sotto dei canoni di lunghezza hollywoodiani attuali, Jumper dura solo un'ora e ventitrè. Miracolo.

lunedì 14 aprile 2008

[Recensione] Il mandolino del capitano Corelli


Quando uscì IL MANDOLINO DEL CAPITANO CORELLI, non riuscivo a trattenere le risate. Il titolo mi suscitava notevole ilarità, e lo fa tuttora. Aggiungete il fatto che Nicholas Cage non è mai stato tra i miei attori preferiti e la frittata è fatta.
Mesi fa, però, ho acquistato questo dvd. Perchè, vi chiederete voi, miei attenti e perspicaci lettori. La risposta è molto semplice, e molto banale, per chi mi conosce. La chimica regna sovrana (=leggasi "i soliti ormoni impazziti"). In non so quale ruolo (sicuramente uno sfigato e in fondo al film) c'è Christian Bale, ormai diventato una leggenda tra me a una mia amica (continuiamo a vederlo in film dove non c'è, segnalando la sua leggiadra presenza con il grido apache "CRSTNBEEEEEIL". Per fortuna a casa sua non ci sente nessuno (anche se disavventure cinematografiche potremmo raccontarne a bizzeffe... i maniaci li incontriamo tutti noi due).
Tornando al film. Non so nulla della trama (mi accingo a cliccare play) tranne che è tratto da un romanzo molto popolare tra le casalingue di Voghera (non è vero, anche quelle della Brianza).
Play.
Anzi, pausa. Dimenticavo di menzionare il mio odio per Penelope Cruz, soprannominata affettuosamente da amici e parenti (miei) "Il Toporagno".
Play.(Due ore e due minuti... sarà un parto).
La prima scena ha un chè di circense: un vecchio baffuto estrae con un uncino e un martello un pisello dall'orecchio di un ragazzo (ma che avete capito?! Un pisello nel senso di coso verde rotondo che sta nel baccello), che gli si era incastrato da bambino, facendolo diventare sordo da una parte. Cerchiamo di non replicarlo senza la presenza di un adulto, bambini cari.
Il tutto si svolge nel 1940 sull'isola di Cefalonia (che mi pareva fosse in Grecia - Wiki conferma) ma nonostante questo gli abitanti hanno tutti l'accento spagnolo. Misteri glotto-geografici.
Si svolge una cerimonia religioso/rustico/tarantellesco e appare Christian Bale che balla come un cretino (che doccia fredda... non ero preparata a questo sfoggio di stupidità). Gli sparano con un cannone sul culo (grazie al regista per il primo piano del suo culo e allo sceneggiatore che ci grazia con una perla di saggezza (pronunciata dal vecchio-medico) "Good strong gluteals".. .e vorrei ben dire, stiamo parlando di Christian Bale, mica di Silvio - culo flaccido - Muccino.
Il medico fra pronunciare alla figlia (Il Toporagno) un'imbarazantissima lezione sul sedere ("sul " nel senso di "a proposito" e non di "sopra" anche se io ci metterei la firma per cercare di stare in bilico sul culo di Bale). Arriva la madre di Bale che lo picchia per essersi fatto sparare sul culo. Com'è ingiusta la vita, io proporrei bacino sulla bua.... ma vaaa bè.
Naturalmente Toporagno e Bale hanno una storia (e lui un ridicolo accento) e si vogliono sposare ma il padre non le vuole dare la dote, dicendo che lui non è alla sua altezza (infatti, lei gli arriva al capezzolo).
La guerra contro Mussolini si avvicina e i giovani del paese sono invasati e Mandras (Bale) parte per la guerra, con la promessa di tornare per sposare Pelagia (il Toporagno). Immagino già che non sopravviverà al primo tempo o ad un'altra cannonata sulle chiappe.Lei gli scrive un centinaio di lettere ma lui non risponde e teme che sia morto.
I greci riescono a far ritirare gli italiani in Albania ma Hitler non glielo perdona e invade la Grecia, bombardando a destra e a manca.
Arrivano gli italiani che si fanno subito notare con "Bella bambina!!!" a destra e a manca e finalmente si vedono il famoso mandolino e il capitano Corelli. Le autorità non vogliono sottomettersi agli italiani e li riempiono di insulti (naturalmente tutti gli ufficiali italiano hanno un accento da baraccone). I soldati cantano mentre si radono. Ma che begli stereotipi. Viva Hollywood.
Christian Bale torna che sembra Charles Manson e lei manco lo riconosce. E' un pochino preso male, pieno di piaghe e ferite (e sicuramente puzza) ma non manca una panoramica sul suo mirabolante cu... fisico.
A casa del medico viene installato un ufficiale italiano, Corelli e il suo mandolino (FATALITA!') che si comporta in modo signorile, promettendo di portare agli ospiti "a little PANETTONE" (??? volevo sotterrarmi dalla vergogna) [non riesco a non ridere quando Cage pretende di fare un accento italiano. Terribile, un dolore lancinante per ogni sillaba pronunciata].
Bale si riprende ma è ancora invasato dalla guerra e lei gli legge le lettere che lui ha conservato ma mai letto, perchè non è capace. Le lettere che lei gli ha scritto nei momenti più duri raccontano delle sue difficoltà col ricamo (anch'io avrei fatto finta di non saper leggere!).
Il medico costringe il capitano a suonare il mandolino (argh!) e lei fa lo sguardo imbecille da chi si è improvvisamente innamorato (grazie al romanticissimo strumento a corde), tipico dei film.
Mandras riparte, ri-promette di tornare e lei un po' si rompe le palle (anche perchè ha già trovato il sostituto).
Gli italiani cantano. Ancora. E sono tutti mori e scrocconi. E bevono vino rosso dal fiasco impagliato. Dio, che immagine scabrosa. Dimenticavo: portano la canottiera bianca a coste.
E cantano ancora. Lui spiega che cantano anche ai funerali, ai battesimi, ai matrimoni.
Cantano ancora durante una festa di paese (sempre in festa, 'sti greci).
Trovano una bomba inesplosa sulla spiaggia e decidono di farla brillare (e cantano mentre si preparano... ma BASTA!). Il capitano rimane ferito (lievemente, purtroppo).Gli italiani cantano. E bevono vino rosso.
Durante un'altra festa in paese, Corelli si mette a suonare e tutti sbavano per l'estasi (non so voi, ma il mandolino mi fa venire un attacco epilettico).
Lui si dichiara attraverso la musica e lei, zero problemi, zero esitazioni si concede al militare(mi chiedo quando tornerà Christian Bale che razza di culo gli farà).
La gente del paese comincia a guardarla male ma lei imperterrita, va dalla suocera (probabilmente per confessarle che ama un altro) ma lì c'è Mandras, appena tornato, sempre più invasato con gli ideali patriottici.
Mussolini si ritira e Hitler prende in mano la situazione. Gli italiani devono tornare a casa e cantano perchè sono felici, ma devono lasciare tutte le armi. Mandras e Corelli si incontrano perchè i partigiani greci vogliono le armi. Cage dapprima rifiuta ma il giorno seguente, quando stanno per consegnare le armi ai tedeschi, quattro dei suoi soldati vengono uccisi e decide di allearsi con la resistenza greca.
I tedeschi bombardano l'isola. Christian Bale è sempre più bello ma leggermente stronzo: non interviene quando due partigiani rapiscono e impiccano una ragazza che aveva fatto "amicizia" con un soldato. Pelagia teme per la sua vita (ma và? Sveglia!) mentre gli italiani vengono fatti prigionieri, sconfitti anche dalle battaglie avvenute sull'isola. Vengono fucilati (cribbio, questo non me l'aspettavo) ma Corelli sopravvve perchè un suo sottoposto si immola di fronte ai proiettili. Mandras se lo carica in spalle e lo porta dal medico, per farlo curare.
Mi chiedo perchè Christian Bale fa sempre la parte del tordo, romanticone "mi sacrifico per il tuo amore". Uccidono anche sua madre e devastano la casa del medico perchè hanno aiutato un italiano, che è riuscito a scappare (sempre aiutato da Bale...ma d'oh!). Gli fornisce anche una barca per andaresene via mare (ma sarà stupido? Prendilo a calci in culo e poi affogalo, t'ha fregato la donna di brutto!). E con che scusa poi? "Volevo che tu mi amassi di nuovo"... neache lei ci casca... Mandras se ne va, piangendo. E vorrei ben dire, cretino!
Sette anni dopo arriva un pacco dall'Italia (almeno le tempistiche postali sono veritiere) con un disco di Corelli, senza mittente. Viene il terremoto e muoiono tutti.
No, dai. mi sono lasciata trasportare dall'impazienza. Viene il terremoto sul serio, ma non muore nessuno.Torna Corelli, con una pettinatura diversa e senza mandolino. Che finale positivo.

lunedì 11 febbraio 2008

[Recensione] Frailty

Non c’è niente che mi mette angoscia come andare dal dentista. Nei giorni precedenti all’appuntamento, non riesco a dormire, mi comporto come un animale in gabbia al quale i bambini tirano contro oggetti appuntiti. Il giorno X, sfioro la crisi mistica, mi dimeno come se avessi le emorroidi e fossi costretta a star seduta a guardare un film con Tom Cruise che recita Shakespeare. Nudo. Matthew McConaughey mi fa lo stesso effetto. Non mi interessa se è figo (non lo è), simpatico (non lo è), un bravo attore (non lo è), io lo trovo repellente, disgustoso e borioso. Giusto per confermare le mie convinzioni, si fa inquadrare a petto nudo (la sua specialità, a quanto pare) entro i primi 5 minuti dall’inizio del film (probabilmente per motivi contrattuali, altrimenti le sue fan bavose non possono apprezzare pienamente le sue – inesistenti - doti attoriali).
Matthew McConaughey si reca all’FBI per denunciare l’identità di un pericolosissimo serial killer, soprannominato dalla stampa “Mano di Dio”. Non ne è sicuro ma crede che sia suo fratello, che si è appena suicidato.
Il film si presenta come una lunghiiiiiissima confessione di Fenton Meiks (l’uomo repellente, appunto) che racconta ad un agente la sua storia (tutto ciò, dunque, attraverso flashback + e stucchevolissima voce narrante). Parte da molto lontano, dal 1979, quando al cinema davano Polpette e i Guerrieri della notte, giusto un paio di riferimenti per farci capire *occhiolino* che gli autori hanno fatto un minimo di ricerca di contestualizzazione. Lui e il fratellino, Adam, vivono con il padre meccanico, apparentemente normale, e conducono un’esistenza più o meno felice.
Durante una notte, il padre (Bill Paxton – in questo caso anche regista – uno dei molteplici attori appartenenti al club “FdC – Faccia da culo”) comincia a vedere cose. Vede angeli che gli dicono che deve combattere Satana e che gli porterà delle armi magiche per sconfiggerlo (capita a tutti, no?). Porta a casa oggetti random, come un’ascia, dei guanti o un tubo sfilettato. Mentre è al lavoro su una coppa dell’olio, gli appare un angelo vestito da gladiatore, inclusi addominali di plastica, che gli da la lista dei primi sette demoni da uccidere, in realtà compaesani innocenti. Il figlioletto si pone giustamente delle domande (cosa che stiamo facendo anche noi dall’inizio) e vorrebbe raccontare a qualcuno del piano omicida, ma non sa che pesci pigliare (neanche noi). Il bimbo piccolo (meglio conosciuto come il Peter Pan più fastidioso della storia del cinema) fa una lista di bambini che lo maltrattano e dicendo che gliel’ha dettata Dio, cerca di passargliela al padre (che bambino intelligente). Ma il padre ovviamente gli dice che solo la sua lista è vera, perché quelle persone sono demoni e non gente comune e che forse, da grande, potrà averne una tutta sua (com’è dolce! Vuoi vedere che l’agente dell’FBI è stato attirato in una trappola dal McConaughey finto imbecille? Finto, mica tanto).
L’angelo gli appare e lo guida verso la prima vittima, una donna, che porta a casa legata come un salame e la uccide davanti ai figli. Salutare. È anche convinto di riuscire a vedere i peccati commessi dalla vittima toccandola a mani nude. Un tipo a posto. Il figlio minore, purtroppo, partecipa alla sua follia con troppa alacrità e dice di riuscire a vederli anche lui.. Poi ci si stupisce perché certa gente ammazza a sangue freddo intere famiglie o ama Scarlett Johansson. Bisogna sempre risalire alla fonte.
Il padre continua ad uccidere con lo stesso modus operandi ma sempre più delirante (“Siamo invisibili quando agiamo per mano di Dio!”), il bambino più grande si caga sotto, vuole andare dalla polizia ma non lo fa (aspetta duecento anni per spifferare tutto), l’altro pargolo comincia a dare segni di squilibrio.
Seconda vittima: un vecchio arteriosclerotico preso all’uscita del supermercato col semolino appena comprato.
Scavano una prigione sotterranea tutti insieme, viva il bricolage con il papà.
Terza vittima: un ragazzo, probabilmente colpevole per indossare una maglietta color senape.
Il ragazzino finalmente va dalla polizia ma non gli credono, naturalmente, e lo riporano a casa dal padre. Si fanno una risata tutti insieme umiliando bellamente il bambino, ma il padre si innervosisce e lo prende a badilate (l’uomo, non il figlio). Piagnucolando invoca Dio per l’errore commesso, ma lo finisce e lo seppellisce lo stesso, senza battere ciglio. Il padre impazzisce sempre di più e sta per prendere a badilate anche il figlio, ma ci ripensa, e lo rinchiude sotto terra per settimane senza cibo. Prevedibilmente, il ragazzo esce di testa e vede Dio (tale padre…)… e vorrei ben vedere. Comincia ad assecondare il padre, il quale vuole che uccida la prossima vittima (uno che assomiglia a Sting). Ma al momento di diventare un piccolo omicida, pianta l’ascia nel petto del padre. Ci pensa l’altro Adam a finire il lavoro. Lo seppelliscono e ne denunciano la scomparsa. I due fratellini vengono separati in due orfanotrofi diversi.
Tornati ai nostri tempi, sorpresa sorpresa, scopriamo che Fenton non è Fenton, ma è il fratellino piccolo. Il serial killer è l’altro fratello, il vero Fenton (probabilmente rimasto leggermente scosso per gli eventi trascorsi). L’ha dovuto uccidere perché ha portato a termine il compito che il padre non era riuscito a finire (quando l’aveva chiuso nella buca). Il colpo di scena finale, leggermente “telefonato” è che il poliziotto era sulla lista del bimbo, che ora completa il suo destino, uccidendolo (e blaterando la solita solfa “Dio mi protegge”).
A causa dello scadente senso dell’umorismo degli sceneggiatori (o di una forte compiacenza), il film continua, con gli agenti dell’FBI che interrogano un collega del poliziotto (l’ultimo ad averlo visto) che FATALITA’ non si ricorda nulla, e visionano le registrazioni della telecamera a circuito chiuso, tutte rovinate da una provvidenziale riga di traverso, che nasconde la faccia dell’assassino. In fondo sono l’FBI, e rintracciano il nome dell’uomo, che corrisponde a Fenton Meiks. Vanno a casa sua, trovano le prove che lo incastrano e raggiungono il fratello per comunicargli la lieta notizia che il fratello è morto e che era un serial killer, non nell’ordine. Sorpresa sorpresa, il fratellino è lo sceriffo della città, ed è il presunto Fenton, cioè Adam, cioè il fratellino più piccolo, che ora ha completato il suo percorso e vivrà per sempre felice e contento, attorniato da pettirossi e coniglietti canterini (no, non è vero, questa era solo una mia fantasia passeggera).
I cinque minuti di presenza di Matthew McConaughey sono bastati ad attirare frotte di donnette con le mutande bagnate? Chissà… io questo film non l’avevo mai sentito nominare, perso tra le decine di thriller insulsi che escono ogni anno. Meno thriller! Più musical! E così venne linciata dal popolo.