giovedì 5 giugno 2008

[Recensione] Jumper

Meno di quaranta secondi dall'inizio del film, ancora prima dei titoli di testa, vorresti già prendere a sberle il protagonista. La sua entrata: "Lasciate che vi racconti la mia giornata: ho fatto questo a Parigi, quest'altro alle Maldive, quest'altro ancora sul Kilimanjaro" - lo stesso monologo di un allupato che cerca di rimorchiarti in un bar.
Il protagonista (David) può teletrasportarsi, ma non è stato sempre così. La prima volta che si manifesta la sua particolare abilità è alle medie (una metafora della pubertà?) quando il bullo di turno molesta la brunetta di cui lui è innamorato.
Per recuperare la sua palla di vetro con dentro la neve (c'è oggetto più inflazionato di questo nel cinema? Se ne avessero regalata una a me probabilmente c'avrei giocato a baseball) si fa una passeggiata sul lago ghiacciato (oh, che romantico), che ovviamente cede. Il ragazzino riesce ad auto-catapultarsi in un altro luogo, la biblioteca. Che culo.
Ovviamente non mancano le implicazioni drammatiche (il tentativo inutile degli autori per rendere interessante il personaggio): la madre ha abbandonato David da piccolo e il padre con il quale vive, è uno stronzo.
Molto più velocemente di quello che mi aspettassi, ad appena sei minuti e quaranta, arriva la rivelazione: "Oh, mi sono appena teletrasportato. Questa cosa potrebbe rendermi libero". Seguono trenta secondi di pene alla Smallville "avrei voluto raccontarle tutto, ma non mi avrebbe creduto", "oh, ma questa cosa come funziona, come la controllo". A differenza del bisogno compulsivo di Clark Kent di salvare l'umanità nonostante non voglia essere salvata, la prima idea che gli viene in mente è quella di rapinare una banca, giustificandosi con "hey, avevo 15 anni, cosa vi aspettavate" con annesso bagno nelle banconote modello Zio Paperone.
Arriva l'NSA a indagare (l'FBI è ormai filmicamente sorpassato): Samuel L Jackson con la tinta grigia "Morgan-Freeman-voglio-ma-non-posso" fa la parte del poliziotto/investigatore/agente del governo che la sa lunga ed è uno stronzo colossale.
Oltre che a rapinare banche, comincia a ubriacarsi e a viaggiare... ah la vita spensierata da teenager teletrasportatore.
Cresce. Diventa Hayden Christensen (argh, mi ero dimenticata dell'esistenza della brutta copia di James Franco - brutta, ma molto brutta).
Ovviamente le dichiarazioni Leo Di Capriane come "Perchè sistemarsi in un posto quando puoi avere tutto il mondo?" vengono pronunciate a profusione, per la gioia del mio docente di sceneggiatura che sostiene che la gente nei film parli come nella realtà.
Naturalmente dà sfoggio delle sue abilità ogni 3x2 e comincia a teletrasportarsi anche per prendere il telecomando, mentre al tg vede persone che annegano per una piena e se ne frega allegramente con un sorriso alla "dopo il flop di Star Wars mi accontento anche della pubblicità della crescina".
Quando se ne va a Londra per un drink veloce, si fa sgamare da Billy Elliott (sì, lo so che non si chiama così, ma se vi dico Jamie Bell non vi dice niente e siete costretti ad andare su imdb. Vi risparmio la fatica, ditemi che sono clemente).
Mentre lui fa ciò che i comuni mortali fanno accumulando punti miglia, Samuel L Jackson tortura un cinese a caso, uccidendolo perchè secondo lui è (la parola tanto temuta in questo genere di film, arriva)... UN'ABOMINIO.
Ta ta ta taaaaaaaa.
David torna a casetta (una delle tante) e si trova una sorpresina: Samuel L Jackson (siccome sono passati otto anni, ora ha tutti i capelli bianchi, à la Dennis Rodman per intenderci) che gli dice "io so chi sei e cosa puoi fare bla bla" e come se non bastasse lo tortura con un bastone elettrico, che gli spara 1000 volts nel cervello, impedendogli di scappare (niente a che vedere come le armi improprie tipo la bombola di No country for old men o la carota di Shoot 'em up). Durante la lotta viene sfasciato un tavolino di vetro, una delle scene più viste al cinema di sempre. Perchè poi? Il vetro è così fragile, è molto più figo se si vede sfasciare un tavolo di legno massiccio, o no?
L'Uomo Paietta continua a tormentarlo con il bastone degli dei come se non ci fosse un domani o se gli avesse ammazzato il gattino preferito, ma riesce a scappare.
L'Uomo Paietta non perde tempo e ravana nei suoi cassetti per trovare qualche informazione utile, e fa centro.
David, da coglione filmico qual'è, va a trovare la ragazza che amava da piccolo, Millie, facendosi riconoscere da mezza città e scatenando una rissa. Bel modo di passare inosservati fra persone che ti credono morto da otto anni. Mancava la scena da infermierina insita in ogni donna dai 4 anni in su (secondo gli autori cinematografici). Billy Elliott langue sempre nell'oscurità e osserva (ma non si è ancora stufato?).
Le chiede di andare a Roma con lui e lei accetta.
Quando uno si vuole convincere di una cosa perchè gli conviene, basta poco. Millie gli chiede che lavoro fa e lui risponde "Lavoro in banca". Lei non è proprio sicura, ma viste le circostanze (volo in prima classe, hotel superlusso, taxi per andare ovunque) lei non batte ciglio ma lo ripaga con una notte di sesso (non lo vedi da otto anni, probabilmente spaccia e gestisce un giro di prostitute minorenni per mantenersi e cosa fai? Ci vai a letto. Furba come non mai).
Billy Elliott langue ancora. E lei va in giro per roma con i tacchi. E lui la fissa come se fosse uno stocafisso. E si fa gli inchini da solo.
Billy Elliott finalmente si fa avanti e lo insulta aggratis, ma arrivano due uomini impermeabilizzati con i bastoni elettrici e si inseguono nel Colosseo, distruggendo a destra e a manca preziosissimi reperti romani.
Billy Elliott spiega che si è auto incoronato uccisore degli "uccidi teletrasportatori" (non ho idea di come abbiano tradotto "I kill kill-jumpers").
La polizia romana arresta David perchè una hostess della pippa ha visto il cadavere di uno degli uomini uccisi da Billy Elliott e dà la colpa a lui.
Al commissariato, dal nulla appare sua mamma e gli dice che ha trenta secondi per scappare. Aspettate. REWIND. Appare sua mamma. Mamma. Ma non era quella che l'aveva abbandonato da piccolo? Che ci fa in un commissariato a Roma vestita da donna in carriera? Bah. E come ha fatto a riconoscerla? E perchè non si pone questi problemi che appesantiscono la nostra coscienza di spettatori?
Scappa dall'ufficio del commissario e lo teletrasporta sulla testa della Sfinge (uno dei cinque posti che ti fanno vedere duemila volte nel giro di un'ora e mezza - forse il budget non era poi così elevato o gli sceneggiatori erano assenti nell'ora di geografia).
David e Millie cercano di andarsene da Roma ma gli manca il passaporto, perchè trattenuto dalla polizia.
Mr Paietta si reca dal padre di David, che sta ravanando nel motore della macchina (a notte fonda). Non si sa per quale motivo il padre copre il culo al figlio, ma anche alla madre. Mr Paietta non se la beve e lo ammazza. Mentre in tv anno i Griffin. Ironia.
Billy Elliott spiega a David che i paladini che uccidono i teletrasportatori l'hanno fatto per secoli, anche durante il periodo del'Inquisizione, coi roghi, le streghe e compagnia cantanti. Che fantasia. Almeno in un film serio avrebbero tirato fuori pergamene o tomoni con iscrizioni latine e miniature dorate.
David capisce (oh bene, meglio tardi che mai) che Roland sta facendo la posta alla ragazza per arrivare a lui.
Per nessuno motivo legato alla trama, David e Billy E. fanno i fighi per le strade di Tokyo con una macchina appena rubata.
David rintraccia la tipa a casa sua e appena prima che arrivi il cattivone (che si chiama Roland), le dice (anzi le mostra) che cosa sa fare. Lei, da copione, si incazza a lo malmena.
Roland usa uno spray per rintracciare la scia lasciata dal teletrasporto e un marchingegno per riaprire la "cicatrice" formatasi, passandoci attraverso.
(Scopriamo che Billy Elliott si chiama Griffin. Ahah.)
Si ritrovano tutti nella tana di Griffin, dove David ha portato Millie e lottano. Si menano, si picchiano, si rincorrono, blah blah. Teletrasportano autobus nel deserto e fanno sfoggio inutile di green screen.
Millie libera David dalla prigionia elettrica (per qualche motivo l'elettricità gli impedisce di muoversi), e lo picchia, ma questo non lo trattiene dal farle una dichiarazione insipida. Giusto in tempo perchè Mr Paietta intrappolato in una zona di mezzo, tiri dentro pure lei. O loro tornano indietro per salvarla o se ne fregano e la storia finisce qui. Magari. Testoni come sono nei film, si picchiano un po' tra loro (spostandosi tra Roma, l'Egitto e le altre due città conosciute dagli autori di questo film) per vedere chi ce l'ha più lungo e David riesce a spuntarla, andando a salvare la ragazza. Altro sfoggio inutile di effetti speciali per qualche minuto, prima che riesca a teletrasportare nel Grand Canyon Roland.
Finito? No! Manca lo spazio tratteggiato per appigliarsi in un futuro sequel.
Va a trovare la madre che gli confessa di essere una paladina uccidi teletrasportatori e l'ha lasciato a cinque anni per non doverlo uccidere. Lui, come sempre, prende la notizia con gelida nonchalance e se ne va.
Un pregio? Al di sotto dei canoni di lunghezza hollywoodiani attuali, Jumper dura solo un'ora e ventitrè. Miracolo.