lunedì 10 settembre 2007

[Recensione] Minority report

Sto film è talmente una porcata che non ho neanche voglia di scriverci sopra qualcosa…Tom Cruise è l’anticristo delle capacità recitative. Tom Cruise è il contrario della spontaneità, della simpatia e del carisma. È un imbecille. Non mi stupisco che la giovane moglie ogni tanto prenda la bimba e se ne scappi di casa con armi e bagagli.
La trama base del film è ispirata ad un racconto di Philip K. Dick, uno di quei scrittori che conosci solo perché hai visto i film tratti dai suoi libri, che nessun essere umano ha letto.
Ci troviamo nell’anno 2054, dove esiste un dipartimento pre-crimine, un esperimento creato per prevenire gli omicidi in una determinata area. Tre persone “speciali”, i Precog, con l’alopecia e ammollo in una vasca “prevedono” quello che accadrà con estrema precisione e da un tubo esce una pallina con il nome dell’assassino e della vittima. Le persone preposte ad analizzare il caso non sanno l’indirizzo dove avverrà il delitto e devono analizzare le immagini partorite dalle menti dei tre tizi, con un sistema a dir poco ridicolo. Le immagini vengono proiettate su una superficie verticale trasparente (un vetro) e le “spazzano” cioè zoomano, cercando particolari (bastava un Windows 3.1). Ma il tutto ovviamente deve fare scena, quindi indossano dei guantini che lasciano scoperte due dita, armeggiano come se volessero scacciare delle mosche particolarmente aggressive e lo fanno sembrare una cosa difficilissima. Tom Cruise è il poliziotto più bravo di tutti, quello che corre qua e là giusto per fare vedere che è in forma e che non è invecchiato. Per dargli un minimo di profondità, sei anni prima gli hanno rapito il figlio e lui deve ancora riprendersi dallo shock. Infatti quando non lavora si inoltra nei bassifondi per comprare la DROGA, chiamata “Chiarezza”, che si inala come il Ventolin. Colin Farrell fa l’agente dell’FBI mandato a controllare l’attività di quel dipartimento ma non convince neanche sua madre nella parte del buono e solerte. Passi che indossi giacca e cravatta (l’immagine che mi viene in mente è quella di Platinette in perizoma… non ci sta), passi che faccia la parte dell’intelligentone, ma che abbia studiato anche teologia e che si imbarchi in discussioni teosofiche… beh, casca leggermente l’asino (anche se una fantasia modello Uccelli di Rovo c’è scappata).
Cruise è l’uomo senza un dubbio, testardo e monodimensionale che è convinto che il sistema funzioni perfettamente, che non ci siano falle di alcun tipo (neanche se uno mezzo secondo prima di commettere l’omicidio cambia idea). Dopo 15 minuti di film, quando uno dei Precog lo vede che spara ad un tizio, accade un putiferio. Quando tocca a lui, ovviamente, il sistema non funziona più, è una cospirazione per toglierlo dalle palle (come biasimarli?), deve cercare le prove che i Precog sbagliano. Nonostante abbia lavorato in quel campo da sempre, non sapeva che esiste un “rapporto di minoranza”, ossia che a volte i tre tizi ammollo non sono d’accordo fra loro (già è difficile mettere d’accordo due persone su che film vedere, figuriamoci tre). Scappa, va da un conoscente (un fantastico Peter Stormare col moccio) e si fa cambiare gli occhi, visto che tutto funziona a riconoscimento oculare. Si tiene gli scarti perché gli servono per ritornare nella sede della pre-crimine. È matematicamente certo che un Precog deve aver visto qualcosa di diverso, quindi ne rapisce uno, la femmina, per portarsela appresso nella caccia all’uomo che ne segue (con annessi aggeggi à la Rocketeer). Va dall’hacker di turno per estrarre i ricordi dalla povera tizia rapita (sti hacker filmici sanno fare proprio di tutto,eh), ma non ne trovano di diversi. La sua mente insiste su delle particolari immagini che non c’entrano ma lui è troppo preoccupato a salvarsi il culo. È anche convinto che Farrell l’abbia incastrato. Riconosce l’edificio dove avviene l’assassinio e vi si reca (mona!) perché VUOLE SAPERE. Alla reception c’è Ethan di Lost. Incontra il tizio che in teoria dovrebbe uccidere e questo gli racconta che ha rapito suo figlio. Cruise prevedibilmente si incazza ma il tizio confessa che l’hanno pagato per raccontargli la frottola. Cruise gli spara per sbaglio, guarda un po’. Quando la pre-crimine arriva sulla scena del delitto Farrell ha l’illuminazione del secolo e si rende conto che forse, qualcuno sta veramente incastrando Cruise. Analizza le immagini che la Precog continua a “trasmettere” e nota dei particolari diversi tra le scene di un delitto avvenuto un bordello di anni prima. Si reca dal capo supremo (che avevamo visto molto in confidenza con Cruise) al quale confida che c’è del marcio al ministero. Infatti il vecchio gli spara. Povero Colin. La pula becca Cruise ma l’ex moglie di Cruise, scaltra come una faina, dà scacco matto al vecchio e va a salvare Cruise (usando gli occhi che erano avanzati… immagina la puzza). Il vecchio aveva ucciso la madre della Precog femmina perché lei la rivoleva indietro, con uno stratagemma che nessuno avrebbe sgamato. Solo Tom Cruise, nella sua immensità.
Due ore un quarto per dirci:
  1. Che ce l’hanno tutti su con Tom Cruise ma lui è invincibile, come Chuck Norris.
  2. Che Colin Farrell si veste bene solo se ha una costumista.

7 commenti:

Lenny ha detto...

Ahah... è stato molto istruttivo insomma questo film :P

Perlomeno sul vestiario di Colin e dell'invincibilità di Tom :P
Però hai visto, che se la fa con le vecchiacce, 'sto manigoldo?

Ti credo io poi che è sbarellato di testa :P

Gas ha detto...

Sai che mi hai fatto venire voglia di rivederlo sto film?!

MrsWinchell ha detto...

vuol dire che a qualcosa servo!
e tu, come l'hai trovato questo blog?

Anonimo ha detto...

Ahahhah! Mi hai demolito il mio amato Tom, ma mi hai fatto sganasciare (e a momenti sgamare dal capo!)

Entropia ha detto...

"La trama base del film è ispirata ad un racconto di Philip K. Dick, uno di quei scrittori che conosci solo perché hai visto i film tratti dai suoi libri, che nessun essere umano ha letto."


AAAAH...sacrilegio!!!
P.K.Dick è un genio..un po' schizoiode, ma un genio!! sigh
bisogna solo essere un po' schizzati a propria volta per capirlo!

RED ha detto...

questa volta non sono daccordo, minority report e' un gran film, ave o spielberg, e tom, sara' pazzo, fottuto da hubbard ma rimane un gran interprete!
dai Val, sai che mi piace tom e amo spielberg quindi non potevo pensarla in altro modo.ma come si dice "De gustibus non est disputandum" quindi e' bello avere diverse persone con diverse opinioni su uno spazio comune, se questo e' uno degli obiettivi allora l'hai centrato.

Anonimo ha detto...

c'è da dire che la favolosa vetrata trasparente dove loro armeggiano coi guantini è una figata pazzesca!!!

l'unico motivo per cui rivedo ogni tanto quel film....

ne voglio una anch'iooooo!!! sai quanto bene si va a disegnare, invece che con il mouse?!?! :D