mercoledì 10 ottobre 2007

[Recensione] Un ponte per Terabithia


Per parafrasare Dr House si potrebbe dire che "Tutti i trailer mentono". Ci sono varie possibilità: nel caso A, il filmato contiene le scene migliori di un film (magari anche qualche spoiler), nel caso B, è tutto un altro film.
Da un trailer così, ci si aspettava qualcosa di simile a una Narnia senza l'armadio puzzolente, a un Jurassic park senza le zanzare o comunque a un film dove due ragazzini ficcanaso finiscono in un mondo parallelo per caso. Ovviamente, nulla di tutto questo.
Jess è un bambino sfigato, ma talmente sfigato che nonostante alle medie io fossi l'avvocato delle cause perse, l'avrei pestato a sangue durante ogni ricreazione. Vive in una famiglia povera, con quattro sorelle (due più grandi, stronze adolescenti, una più piccola, rompicazzi, una neonata, inutile) e un padre di cui pure io mi cagherei sotto, visto che nella mia testa lui vestirà sempre questi panni (no, non il Governatore, l'altro...). Tutti lo insultano, lo picchiano, lo villipendono... insomma, la vita normale in una scuola americana. L'unica cosa che gli da soddisfazione è correre, ma il primo giorno di scuola arriva una bambina nuova a guastargli le feste. Leslie è una che si veste mescolando i consigli di look di Cioè e andando a ravanare nella spazzatura: abbinamenti di colore degni di un ipovedente daltonico, ricami improbabili sui jeans acqua alta, ammucchiamenti di tshirt e canottiere una sopra l'altra, manicotti di lana sui gomiti (eh, fa freddo in Arizona o ovunque essi si trovino). Ha l'espressione di un folletto fatto di tranquillante per cavalli, infatti, al primo confronto con la bulla della scuola (una cicciona che forse si veste peggio di lei) si mette a blaterare di troll giganteschi che amano i piedi. Al chè, io sarei scappata a gambe levate... Ovviamente i due poveri imbecilli, dopo un po' di diffidenza, fanno amicizia. Fatalità abitano attaccati (e non si erano mai visti prima) e inoltrandosi nel bosco, cominciano a fantasticare su un mondo magico, pieno di banalità disneyane come troll giganti (e daje), libellule guerriere, pigne-granate... E continuano così, in una frenesia misto LSD e schizofrenia infantile. A scuola tutto continua normalmente, lui viene preso in giro dai maschietti, lei dall'obesa. Anche l'insegnante di letteratura fa schifo. Quella di musica (la splendida, bellissima, meravigliosa Zooey Deschanel) però, è alternativa, carina e gentile. Nel loro mondo magico (o dovrei dire allucinazione acuta) costruiscono una casa sull'albero (come tutti i bambini americani, sono espertissimi di carpenteria). Lei parla con gli alberi, col vento e con chiunque le capiti a tiro, modello ubriacatura molesta (manca solo che si pisci addosso). Il padre di Jess lo sgrida per la sua fantasia (disegna un sacco) e ci rimane ancora peggio, quando scopre che la famiglia di lei è una bomba di simpatia, calore e divertimento (nonostante stiano dipingendo le pareti del salotto color rigurgito di neonato). Si vendicano della stronza obesa, che poverina, confessa che il padre la picchia (non può esserci un cattivo supremo, deve sempre essere giustificato). Leslie l'aiuta e così, i nostri eroi, scampano alla macellazione. Durante un week-end, l'insegnante di musica invita Jess ad andare con lei in una galleria d'arte (nel mondo reale non succederebbe mai, viste tutte le menate sulla pedofilia). Al suo ritorno scopre che Leslie è morta, cadendo nel fiume all'entranta del loro paradiso segreto, Terabithia. La tristezza impera, arrivano tutte le banalità del caso: il ragazzo non riesce ad accettare il lutto, i compagni di scuola fanno battute ignobili sulal perdita della ragazza, i genitori distrutti che si trasferiscono in una città a caso...
Jess decide di costruire un ponte di legno. Pensarci prima, no?
Un film che mi ha lasciato a bocca aperta per la falsa pista lanciata dal trailer. Io denuncerei per frode chi l'ha montato. E' come se fosse pubblicità ingannevole... quello che si pubblicizza, bisogna vendere... grazie a Dio non sono andata a vederlo al cinema.
Il regista si chiama Gabor Csupo, il quale nome mi fa pensare ad un anagramma. Anzi, a 609.
PS: è un remake.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Toh, pure io pensavo ad una cosa vicina alle Cronache di Narnia..
Invece ciccia..
Già prima non mi ispirava tanto, ora SO che non lo vedrò mai di mia iniziativa...
^____^

Lenny ha detto...

Cioè... il filo del film è che dopo tutti 'sti trip mentali e allucinazioni, la tizia muore e lui. per evitare che altri muoiano nel fiume mentre sono fatti, costruisce un ponte?

Anonimo ha detto...

certo che un trailer di un altro film (locandina compresa) sarebbe stato + veritiero ma, passata la delusione, a mente lucida, forse sparare a zero è segno solo di chiusura mentale e preconcetti stupidi tanto quanto lo sono stati quelli che hanno approvato il trailer del film!! Vedere qualsiasi cosa come una banalità è facile tanto quanto prendere in giro il bambinetto ciccione e con gli occhiali della scuola... forse facendosi passare la delusione post trailer si vedrebbero cose altrimenti sfuggono... un film non è solo realtà nuda e cruda è arte per quanto ne so, in tante forme diverse... metafore... messaggi che vanno oltre... c'è sempre tempo per la critica ma andare oltre vi assicuro che lascia molto di +.
PS poi ovviamente ognuno ha il diritto alla sua opinione