giovedì 14 giugno 2007

[Recensione] Crazy in love

Ho preso pochi appunti durante questo film. Ero inebetita dalla dolcezza dei personaggi e dal romanticismo della sceneggiatura. Ammetto che mi sia venuto il pensiero che in circostanze diverse avrei anche potuto cacciare fuori due lacrimine.
Josh Hartnett è splendido in questo film. Interpreta un ragazzo con la sindrome di Asperger, un particolare tipo di autismo che lo costringe a pensare ai numeri in continuazione. E' una specie di genio della matematica, timido e tontolone. Al gruppo di attività per persone sole, incontra una ragazza, anche lei con qualche problema.
Si piacciono, si innamorano e attraversano le varie vicissitudini delle coppie normali, ma con intensità diversa, forse maggiore.
Josh è perfetto, quasi come Leonardo di Caprio su Buon compleanno Mr Grape (insuperabile). La sua voce, già normalmente bassa e roca, qui è perfetta, sembra che faccia sul serio fatica ad esprimersi. Il fatto che sia molto alto aiuta a concepire lo stato di fragilità della sua mente e delle sue azioni.
Lei, Radha Mitchell, vista in Melinda e Melinda, è altrettanto brava a interpretare la sua sfumatura di malattia mentale, anche se il guardaroba lascia un po' a desiderare. Sono entrambi amanti degli animali e tutto il film è popolato di uccellini, iguane e conigli (ciccioni). Lui passa la maggior parte del tempo con un pappagallino in spalla.
Nel cast anche il fratello malato di Laura Linney in Love Actually. Per intenderci, il motivo per il quale lei rinuncia ad andare a letto con Rodrigo Santoro (Serse). Da manicomio pure lei.
Nel film ci sono solo due persone "normali", per poco tempo e viste come "estranee".
Il titolo originale "Mozart and the whale" è molto bello ed azzeccato, a differenza della "TRADUZIONE" italiana, Crazy in love. Giusto per confermare la nostra fama di essere insensibili e ignoranti. Mi chiedo perchè da un titolo in inglese se ne è ricavato un altro in inglese ma con diverso significato. Misteri del marketing.

PS lo screenshot è poco indicativo, ma la frase è fa ridere. Se si pensa che è una t-shirt indossata da Josh Hartnett.

1 commento:

Guido Piangatello ha detto...

Ti capisco quando scrivi *ero inebetita dalla dolcezza dei personaggi e dal romanticismo della sceneggiatura*, visto che questa è l'unica storia d'amore a vero lieto fine che ho trovato dopo aver visionato circa 500 film (d'amore è inutile scriverlo, visto che parlano tutti d'amore). E non poteva essere diversamente, visto che gli autistici non sanno mentire