mercoledì 13 giugno 2007

[Recensione] Intrigo a Berlino

Qualcuno mi aveva detto che Intrigo a Berlino non era gran chè. Forse la stessa mia amica talpa che mi dà le dritte su cosa vedere (abita all'estero e lì arriva quasi tutto prima). A me, è piaciuto tantissimo invece.
Non sono appassionata di film vecchi di spionaggio o mattonate sulla guerra, in bianco e nero. E' lo stesso discorso che faccio quando mi dicono:"ma perchè ascolti Bublè e non Sinatra?". Nei film vecchi gli attori sembrano tutti uguali, maschi e femmine. Non riesco a distinguerli l'uno dall'altro e questo crea un bel casino nel seguire la trama. La storia, i fatti, non mi interessano e all'epoca nessuno aveva pensato che le storie dovessero effettivamente essere interessanti per catturare il pubblico, perchè il pubblico, ci andava lo stesso al cinema. Indipendentemente dal film.
Intrigo a Berlino è un film vecchio per tutti questi motivi, ma l'idea che ci sta dietro è vincente. Un bel giorno Soderbergh si sveglia e si dice "visto che le sto provando un po' tutte, perchè non provo anche a fare un bel film old school con tutti gli accorgimenti del genere?". Come modello prende Casablanca, uno dei film più inflazionati di sempre e ci ricama sopra questo Intrigo a Berlino. Come protagonista femminile prende la sempre perfetta Cate Blanchett, brava nel fare accenti, e personificazione della femme fatale come si deve (l'unica attrice moderna degna di questo ruolo, a mio avviso - infatti ha preso l'Oscar per l'interpretazione di Katherine Hepburn). Come protagonista maschile prende l'unico che prende da anni a questa parte, George Clooney. Come antagonista cattiverrimo maschile chi prende? Sorpresa sorpresa... Spiderman. E tutti giù a ridere. No, sul serio. Penso sia la sua performance migliore. Dovrebbe continuare con questo genere di ruoli, gli da spessore e credibilità. Una parte per niente facile, nonostante il labile confine con la cattiveria da cartone animato. Non ho mai visto un cattivo così senza scrupoli (di solito nei film il cattivo ha sempre il background traumatico che gli fa acquistare punti per entrare in paradiso). E' maschilista, picchia gli storpi, le donne e pure il suo superiore. Manca solo che rubi le caramelle ai bambini e il ritratto sarebbe stato perfetto. Un personaggio meraviglioso, secondo me, raramente si vede una cattiveria così pura, così disgustosa, eppure così vera e poco cinematografica. Non puoi sapere cosa gli passa per la testa. Tutto ciò per soli 26 minuti, poi lo ammazzano. La sua performance vale tutto il film.
La ricostruzione delle atmosfere fumose di un film d'epoca è semplicemente perfetta, a partire dalle musiche. La storia è sufficientemente coinvolgente, quanto basta per farti crescere la curiosità per il finale e sapere chi è stato ad ammazzare il cattivo (altra cosa strana inun film). Ripeto, i primi ventisei minuti di furia cieca valgono la visione.
Curiosità per i fan di Lost (non c'entra ma fa fico): l'amica di Cate Blanchett è la sorella col cancro di Juliet (o Calamity Jane su Deadwood).

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